Capita di pensare che l'uso della calza abbia origini piuttosto recenti. In realtà, avanzi di maglia ritrovati in alcune tombe risalenti alla preistoria hanno fatto pensare ad un uso della calza sin dalla più remota antichità.
Anche i Greci proteggevano le loro gambe e lo facevano con pelli di animali; indossavano, inoltre, calzari sotto le comuni calzature per proteggere i piedi dal freddo.
I Romani, coprivano i polpacci con fasce di lana, di tela o di panno, mentre le donne coprivano anche le cosce.
Nel Medioevo, contemporaneamente al diminuire della lunghezza delle vesti, le calze si allungarono sino a coprire anche il bacino e diventarono un indumento riservato anche alle donne, a differenza dei secoli passati.
Le prime calze a maglia erano usate a Venezia forse già nel sec. XIII, ma solo all'inizio del secolo XVI ebbero una vasta diffusione. Tuttavia, quelle di seta, in parte anche ricamate, furono a lungo, per il loro costo elevato, riservate alle classi più abbienti.
La prima macchina per la lavorazione in serie di calze di maglia fu inventata a Cambridge nel 1589 dal sacerdote inglese William Lee. Sapete che il principio di funzionamento è ancora alla base della produzione attuale di calze?
Bisognerà attendere, tuttavia, il XIX secolo per la diffusa produzione in serie di questo comune indumento. Abbiamo, da allora, calze di cotone e di lino, delle lunghezze e dei colori più diversi, che, con l'invenzione nel 1869 delle prime macchine circolari si adattarono perfettamente alla forma della gamba.
La calza femminile nera velata, diffusa nei primi anni del 1900, lasciò spazio, negli anni '20, alla calza color carne, rimasta a lungo di moda, e anche oggi fondamentale per alcuni outfit.
Negli anni '40, il nylon, inventato nel 1935 dal chimico americano Wallace Hume Carothers, si sostituì alla seta, e il costo delle calze divenne assai più economico.
Con l'inizio della Seconda Guerra Mondiale, la produzione di calze di nylon nei titoli più fini, venne interrotta, perchè il nylon serviva a soddisfare l'esigenza bellica della produzione della tela dei paracadute. Pensate che le donne disegnavano sulle proprie gambe la cucitura posteriore che caratterizzava le calze che indossavano prima.
Con la fine della guerra, riprese a pieno ritmo la produzione di calze, che negli anni '50, ebbero una larghissima diffusione, anche in nuovi colori e nuove velature. Negli anni '60, con la nascita della lycra e il lancio della minigonna da parte della stilista inglese Mary Quant, il collant (dal francese, "aderente") si fa strada, regalando migliore vestibilità e più sicurezza alla donna, che si sente più protetta e più comoda.
Alla fine degli anni '80, il mercato delle calze si arricchisce delle famose autoreggenti, calze lunghe fino alla coscia in nylon, con una fascia elasticizzata e siliconata (balza), che permette alla calza di star su da sola.
Dagli anni '90 in poi, il mercato delle autoreggenti è in continua crescita, anche se si tratta sempre di una minoranza rispetto al collant.
Regalano un'immagine sexy alla donna, che può portarle anche sotto le gonne e i pantaloni.
ATTENZIONE PERO'!
Che sia collant o autoreggente, fondamentale è che il filato, il colore e la fantasia, si adatti alla vostra FIGURA e all'OCCASIONE in cui le indossate!
Per la donna, MAI andare ad un evento formale o ad una cerimonia senza calze, neanche d'estate. In commercio si trovano calze sottilissime che danno un effetto nudo, ideali anche per le temperature calde.
L'uomo, invece, che vuole essere elegante e impeccabile, sceglie la calza sempre fino al ginocchio, mai bianca (se non per sport), e quindi attrezzatevi di tante calze color antracite o blu scuro.
Per la donna che si sposa non c'è eccezione, calze obbligatorie! Potete scegliere tra collant o autoreggenti. Solamente se la cerimonia si svolgerà in spiaggia, potete evitare il collant, senza mai rinunciare al un piede curato e a smalto dai colori delicati.
Per lo sposo stessa regola dell'eleganza: colori scuri e calze fino al ginocchio in filati ritorti sono d'obbligo.
ANCORA DUBBI?!
Ricorda che attraversare il gusto per vestirsi con risultati eccezionali non è una SFIDA ma un PIACERE!